L’illustre avvocato milanese Gino Trespioli è trapassato nell’Agosto 1939, dedicò parte importante della sua vita agli studi ultrafanici con approfondite indagini e applicazione alla ricerca della Verità ascosa; conosciutissimo nel suo tempo, pubblicò vari volumi sia in campo giuridico che in quello spirituale.
È precisamente in quest’ultimo campo quello spirituale che per suo espresso volere dopo il proprio trapasso trasmette dall’Oltre una serie di lettere indirizzate alla sua cara amica Remigia Cusini, attraverso l’ultrafana sua contemporanea signora Bice Valbonesi, nota per la sua potenzialità medianica.
In queste lettere dettate dal suo soggiorno astrale, mentre i ricordi terreni a suo dire gradualmente si dileguano come nebbia al sole, perlustra luoghi con la stessa fede, la stessa aspirazione che lo aveva spinto nel tempo verso quell’unica sua meta che era la ricerca della “Verità”, e trasmette una testimonianza diretta all’amica, descrivendole tutta l’atmosfera di una realtà che gli si presenta stupefacente, che compenetra la Vita e la Verità nell’Oltre.